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questa storia è dedicata a chi cambia spesso idea. anzi no...
racconto ai piccoli il mondo dei grandi
ai grandi il mondo dei piccoli
racconto ai piccoli il mondo dei grandi
ai grandi il mondo dei piccoli
favole dell'ultimo minuto
lapis edizioni | 168 pagine | euro 9,50
prima edizione maggio 2015
isbn 978887874028
per bambini di 7/10 anni
questo libro è pubblicato in turchia da kelime yayinlari
se hai un minuto libero qui c’è una favola per te, anzi, sessanta favole, che puoi leggere in un’ora, una dopo l’altra, oppure una alla volta in due mesi giusti giusti. ci sono i tipici animali da favola, come la volpe, la cicala, la lepre, il lupo e le formiche; ma anche animali un po’ più insoliti, come l’ippopotamo e il bradipo, la zebra e il pappagallo, il dromedario e il bruco... e c’è pure un extraterrestre venuto dal pianeta plonk e un minuscolo microbo, che però non si vede nemmeno nei disegni
la zebra a strisce
< accadde un giorno che una giovane zebra, forse per burla, forse per celia, prese un pennello più grosso che no e si mise a dipingere di nero tutte le sue strisce bianche, nessuna esclusa, compresa quella sull’orecchio destro. con le righe bianche dipinte di nero e quelle nere che lo erano già, se ne andò a spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«mamma, guarda! – esclamò un ragazzino – un asino nero!»
non ti dico la zebra... con estremo disappunto se ne tornò a casa e si buttò sotto la doccia per lavare via il colore e far tornare bianche le strisce bianche, lasciando nere quelle che nere lo erano di natura.
l’indomani la giovane zebra, forse per noia, forse per passatempo, prese un pennello più grosso che no e dipinse di bianco le sue strisce nere, nessuna esclusa, compresa quella sull’orecchio sinistro. con le righe nere dipinte di bianco e quelle bianche che lo erano già, se ne andò a spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«guarda, papà! – esclamò una ragazzina – un asino bianco!»
non ti dico la zebra... con disappunto ancor maggiore se ne tornò a casa e di nuovo si buttò sotto la doccia, per lavare via il colore e far tornare nere le strisce nere, lasciando bianche quelle che bianche lo erano di natura.
il giorno seguente, forse per sfida, forse per provocazione, prese due pennelli grossi così e con uno dipinse di bianco tutte le sue strisce nere, pitturando con l’altro di nero tutte quelle che erano bianche, comprese quelle sull’orecchio destro e sull’orecchio sinistro. con le righe nere dipinte di bianco e quelle bianche dipinte di nero se ne andò a spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«nonno, guarda! – esclamò il nipotino – una zebra vera, con le strisce bianche e nere belle così!»
la zebra, orgogliosa, non disse per nulla che non bianche e nere, erano le sue strisce, bensì nere e bianche, tanto chi mai avrebbe potuto accorgersene?
soddisfatta, se ne tornò a casa con un sorriso così e si infilò nel lettone – che era ormai tardi – senza nemmeno farsi la doccia. >
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