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è uscito il libro la foresta che cresce! questo è uno dei sedici racconti che contiene

il nome degli alberi

il signor nils viveva tranquillo con la sua amata christina in una fattoria nel sud della svezia, dove gli inverni sono freddi e innevati e le estati durano appena il tempo necessario per il raccolto del grano. il settecento era da poco cominciato, christina aveva dato alla luce il piccolo carl e il signor nils era diventato pastore della sparuta comunità di råshult, nella contea di kronoberg, nella provincia di småland.

curava i campi e gli animali al mattino, lo spirito e l’anima dei fedeli nel pomeriggio, il focolare e la famiglia la sera, e riusciva pure a ritagliarsi del tempo per badare alle piante e dedicarsi allo studio della botanica, che era la sua grande passione.

non distante dalla fattoria se ne stava tranquillo un bell’esemplare di tiglio, pianta robusta per il clima della scandinavia, che ben arredava il paesaggio. e il reverendo nils, quando lasciava la casa al mattino o vi tornava al tramonto, non mancava di rallentare il calesse passandogli a fianco, sorridendo appena, quasi stesse salutando un vecchio amico.

tanto quella pianta era ormai parte di lui, che un giorno pensò di adottarne addirittura il nome. tiglio in svedese si dice lind, come anche in danese, in norvegese e in islandese, e si dice linden in inglese, linde in tedesco e linde anche in olandese; lui per il resto della vita si sarebbe quindi chiamato linnaeus, in una forma quasi latineggiante, che gli donava una certa eleganza. nils ingemarson linnaeus, per la precisione e, per discendenza, il figlioletto sarebbe stato carl nilsson linnaeus.

giocando sotto e intorno al tiglio, il piccolo carl cresceva allegro e spensierato, seguendo a volte papà nils nei campi in estate o sulla neve in inverno, ma soprattutto affiancandolo nella cura delle piante e dei fiori in qualsiasi periodo dell’anno. e quando tanto piccolo non fu più e si trattò di scegliere gli studi e un lavoro per il futuro, ecco che il giovane carl non esitò un istante: salutò mamma christina, papà nils e il fratello tiglio e andò all’università di lund a studiare medicina, solo perché quasi tutti i farmaci allora erano estratti dalle piante. poi si trasferì all’università di uppsala, lasciando la medicina a chi voleva fare il medico e dedicando ogni istante a foglie, radici, rami, fiori, cortecce, germogli e tutte quelle cose che rendono ogni pianta un vero spettacolo.

tale fu il suo entusiasmo in qualsiasi ricerca, che mentre era ancora studente il giovane carl divenne insegnante e i suoi insegnanti, ormai colleghi, ne seguivano gli sviluppi con divertita curiosità.

finché, un giorno – o una notte, chissà... – non ebbe un’idea tanto semplice quanto innovativa.

«tutti noi siamo uguali – pensava – ma allo stesso modo siamo anche diversi, altrimenti come faremmo a distinguerci e riconoscerci?!»

«la stessa cosa – pensava e pensava e pensava – vale per ogni essere

vivente. e per le piante soprattutto!»

e in effetti, se ci rifletti, è davvero così. nella nostra famiglia abbiamo tutti lo stesso cognome, quindi siamo uguali, ma ognuno ha un nome diverso, proprio perché siamo diversi.

allora tutte le querce sono querce, ma tra esse c’è quella con le foglie ondulate e quella che le ha lisce, una ha le ghiande grandi e tonde, un’altra le ha lunghe e appuntite... ogni pino è un pino, ma tra i pini c’è quello marittimo, quello silvestre, quello mugo...

ognuno è parte del gruppo, ma è anche un singolo elemento: è generico ed è speciale. e proprio per genere e per specie carl si mise a catalogare, con pazienza e precisione certosina, ogni pianta, grande o piccola, di cui si avesse conoscenza.

visto che anni prima fu un tiglio a dare il nome latineggiante alla sua famiglia, cominciò proprio dal lind nel giardino della fattoria, il cui genere chiamò tilia, in latino, suddividendolo poi in specie americana, giapponese o messicana, o così, o cosà, o chissà.

si divertì come un bambino, pur non essendo più bambino da un po’, ma oggi è grazie a quel suo divertimento se tutte le piante, piccole e grandi, hanno nome e cognome e se sappiamo se una rosa è una rosa, una rosa oppure una rosa.

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